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FILM

In un'Italia post apocalittica, un ragazzo senza nome e che non sa leggere cerca le sue radici nel diario di suo padre e in qualcuno che possa leggerlo.

 

Ci capita veramente di rado, e non se ne capisce la ragione, di accostarci ad un distopico italiano. Lo spunto è una graphic novel di Gipi che il regista Claudio Cupellini, con mano sicura, trasforma in immagini regalandoci un film assolutamente non convenzionale. C’è la luce livida e dolente del Delta del Po’ che fa dà background alla storia, gli sguardi feroci dei sopravvissuti che parlano con un accento del nordest da mettere i brividi, le carcasse umane e immateriali che abitano un luogo già di per sé destinato al senso di morte. C’è un protagonista di straordinaria bellezza inserito a forza in un grottesco quadro di Bosch. C’è l’amore nascosto insieme alla parola e al ricordo. Tutto ciò che è umano dev’essere bandito perché solo le bestie sopravvivono. Il senso di umanità viene relegato in un diario, incomprensibile come le sacre scritture che necessitavano di un sacerdote per leggere e interpretarle. Il nostro protagonista senza nome, giovanissimo e curioso, dovrà varcare il piccolo regno liquido dove è ancora protetto per affrontare i pericoli di ogni coming of age esistenziale e ritrovare il senso della vita, se ancora è possibile viverne una.

UN FLIC - NOTTE SULLA CITTA'

TEATRO INDIA | 5 AGOSTO - 21.00

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